Il trading Plan Pitagora si basa molto sulla diversificazione e la necessità di tenere aperte più operazioni contemporaneamente. Questo implica che il rischio connesso a ciascuna operazione deve essere contenuto nell'ordine di un 1% del capitale. La necessità di mantenere un rischio fisso in termini monetari implica come conseguenza un vincolo nell'operatività, dovendo lo stop essere sempre e comunque tecnico, nel senso che deve essere applicato al verificarsi di certe condizioni e non meramente monetario. La size che risulterà dalla definizione del rischio potrebbe in molti casi essere inferiore alla dimensione del contratto ( ad esempio potrebbe essere necessario comprare l' equivalente di "mezzo future") e questo implica la necessità di orientarsi su strumenti diversi per poter effettuare l' operazione. La scelta in questi casi può ricadere su due diverse tipologie: CFD- Sono emessi da broker OTC e che generalmente hanno le stesse specifiche dei contratti futures quindi possono essere considerati come sottomultipli di questi. Lo svantaggio principale nell'utilizzo dei CFD è l' elevato livello del costo di transazione in termini di spread, soprattutto su sottostanti molto volatili. Se si opta per utilizzare i CFD sarà necessario provare la piattaforma del broker emittente e valutare accuratamente gli spread e il comportamento dei prezzi in condizioni di fast market. La scelta del broker infatti una volta effettuata sarà una decisione strategica. Esempio CFD - Il Broker Active TradesNella schermata sotto vediamo l' home page del broker Active Trades. Abbiamo Scelto di mostrare questo perché Italiano e molto noto, ma non è nostra intenzione raccomandarlo in particolare. Si tratta di un esempio per capire i CFD. Cliccando in alto nel menu mercati, si potrà accedere alle specifiche dei singoli contratti: In questo esempio siamo entrati nella sezione relativa ai contratti sulle materie prime, vedi sotto: Guardando l' immagine balzano all'occhio due elementi: prima di tutto che le specifiche ( multipli, valore punto etc) sono esattamente le stesse dei contratti futures corrispondenti, come del resto avevamo anticipato. Poi che lo spread denaro lettera è più largo rispetto a quello del mercato, anche in considerazione del fatto che il broker non prende commissioni diverse. Il petrolio ad esempio ha uno spread di 5 tick quando il future di riferimento in genere ne ha 1. Questo è il prezzo che si paga per poter disporre della possibilità di modulare la size ed è un prezzo che se si lavora su time frame daily è ancora sostenibile ( anche se molto pesante). L' alternativa ai CFD sono gli ETF. ETF - Gli ETF/ETC richiedono una spiegazione leggermente più articolata. Sono negoziati su mercati regolamentati e sono equiparabili a delle azioni ( sono dei fondi passivi). In questo caso ci sono molti emittenti in diversi paesi e la scelta dello strumento non è agevole a causa di due diverse componenti. In questo caso la scelta dell' emittente andrà fatta di volta in volta. A differenza dei CFD gli etf saranno trattati negli orari di contrattazione della borsa di riferimento, quindi se ad esempio si acquistano degli ETF sul mercato NYSE ( ARCA) , le contrattazioni avverranno in orario americano, quindi per noi dopo le 15:30 . Questa circostanza ha subito una importante implicazione, ovvero l' etf presenterà dei Gap ( buchi) che il future invece non avrà e questo si riflette soprattutto negli ordini stop loss, che in virtù di questi gap potrebbero saltare a livelli di prezzo diversi da quelli preventivati, comportando una perdita superiore. Va comunque detto che la maggior parte dei sottostanti si muove durante gli orari di apertura americana, pertanto questo problema è molto meno rilevante di quanto potrebbe apparire ( ma c'è!) . Un' altra criticità relativa all' utilizzo di ETC su materie prime è quello del Contango; l' ETC infatti come sottostante non ha un future, ma una sorta di cuntinous, che deve quindi scontare le differenze di prezzo e gli eventuali riallineamenti tra una scadenza e le successive di un contratto future. In parole povere potrebbe accadere che il movimento dell' ETC non sia perfettamente allineato a quello del sottostante e questo tanto più a lungo si manterrà la posizione. L' altra criticità dell' utilizzo degli etf è il fatto che, al pari dei CFD non inglobano un effetto leva, pertanto sarà necessario avere un broker che si renda disponibile a fornire questa leva ( anche overnight). Probabilmente avrete letto che esistono degli etf a leva, tuttavia ne sconsiglio l' utilizzo perché su tali strumenti sussiste un effetto di capitalizzazione che va ulteriormente ad allontanare la dinamica dell' ETF/ETC da quella del sottostante. Per capire bene il concetto dobbiamo comprendere come funziona l' etf e in cosa differisce dal CFD: L' ETF replica la performance di un sottostante, ad esempio se il sottostante vale 1000 e aumenta del 3% a fine seduta varrà 1030, mentre un ETF X3 ( leva 3) aumenterà del 9%, cosicché se ad esempio valesse 15$ a fine seduta varrebbe 16,35 e fin qui tutto ok. In virtù della capitalizzazione giornaliera tuttavia il giorno seguente i nuovi valori infliranno sulla performance, cosicché se il sottostante dovesse perdere nuovamente i 30 punti guadagnati tornando a 1000 la perdita percentuale sarebbe del 2,912% (30/1030) il che moltiplicato 3 da 0,0874 che ancora moltiplicato 16,35 fa 1,429 . Se sottraiamo questo valore a 16.35 otteniamo 14,92 che è meno del prezzo iniziale 15. In definitiva il prezzo è salito di 30 punti ed è tornato in pari, ma per effetto della capitalizzazione l' etf a leva è andato in perdita; inoltre la diminuzione di valore a parità di prezzo implica che da questo momento l' incremento ssoluto dell' etf riferito ad un incremento percentuale del sottostante si è ridotto. Il fenomeno di capitalizzazione ( compounding ) è il motivo per cui gli ETF/ETC a leva non sono adatti per un trading plan come Pitagora, mentre sarebbe auspicabile disporre di una leva sul conto con cui comprare eventualmente ETF senza leva, che in quanto tali non subiscono l' effetto compounding. Poiché ci sono moltissimi ETF, spesso gli utenti non sanno come orientarsi nella ricerca di quello giusto. Il noto sito finanziario Investing.com può venirci incontro in questo, vediamo come: Esempio ETF sul CaffèSupponiamo di voler effettuare un trade sul Caffé e supponiamo di essere soliti usare i mini futures nel nostro trading, ma poiché il contratto del caffè in relazione allo stop loss richiederebbe un rischio troppo elevato, vogliamo effettuare questo trade con un ETF. 1 Prima di tutto cerchiamo il future sul caffè nel sito Investing.com utilizzando la casella di ricerca come illustrato sotto: Dopo aver cliccato si apre la maschera del Future, con il grafico e le specifiche del contratto. Nell'immagine seguente potete vedere evidenziata in basso una sezione dove sono riportati i principali strumenti correlati a questo sottostante: Sebbene sopra siano evidenziati dei contratti quotati in Italia ( a destra è visibile ad esempio il fatto che in questo momento sono aperti, a differenza dei due americani evidenziati), gli ETF quotati sul NYSE sono a mio avviso preferibili, per liquidità e anche per orario di contrattazione ( infatti quelli sul mercato Italiano chiuderanno alle 17.00 e i movimenti delle materie prime in genere avvendono proprio in orario USA, non dimentichiamo che il mercato su cui è trattato il Caffè è il NYBOT di New York). In questa scelta però non si può del tutto entrare, perché se ad esempio il vostro broker vi offre la leva solo sul mercato Italiano magari il male minore potrebbe essere quello degli orari. CONCLUSIONIQuando non si dispone di una capitale che consenta l' utilizzo dei contratti futures, i CFD rappresentano senz'altro l' alternativa più naturale, tuttavia oltre ad avere un costo di transazione relativamente molto maggiore, sono trattati OTC. Per chi vuole restare su mercati regolamentati, magari trattando alcuni sottostanti con i futures ( molti mini sono di dimensioni contenute) è possibile ricorrere agli ETF, conoscendone però gli aspetti più critici, in particolare, orari di contrattazione diversi da quelli dei futures, assenza di leva ( a meno di non sottostare all' effetto compounding) e non ultimo un regime fiscale diverso ( Mentre i futures e i CFD sono contratti derivati, gli ETF sono dei Fondi anche se a gestione passiva).
Sebbene dunque la scelta non sia delle più semplici, è necessario affrontare questo tipo di decisione in modo da non saltare nessun segnale. Qualunque sia il piano di trading utilizzato infatti, le potenzialità dello stesso potranno essere tradotte in effetto seguendo il maggior numero di segnali che vengono individuati. E' pertanto importante mettersi nelle condizioni di poterli fare tutti.
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