Cominciamo della fine... Per chi ha una visione ribassista sul future S&P500 oggi si è creata una occasione interessante per entrare a mercato con un vantaggio oggettivo. L' immagine allegata mostra una catena di opzioni con scadenza 16 Dicembre in cui si evidenzia uno Skew di volatilità pronunciato con valori che vanno dall' 1,16% delle 2050 allo 0,88% delle 2150 . Il prezzo del future in quel momento è visibile in alto a destra ed è 2094 In basso a destra è visibile una Strategia Bear Put con acquisto della put 2150 e vendita della put 2050 al prezzo complessivo di 41,5 punti (mid price) con due caratteristiche molto positive: 1 Risk/rew a scadenza vantaggioso (2925 massimo Gain ; 2075 Massimo Loss) 2 Break Even Point sopra al livello di ingresso ( Pari a 2150 – 41,5= 2108) In altre parole, supponendo che il mercato rimanga fermo a 2094 fino a scadenza ci troveremmo in gain di 14,5 Punti ( 725 $ per un contratto) Chiunque sia abituato ad operare con questi spread sa che non è facile riuscire ad avere queste due condizioni contemporaneamente. La strategia ha inoltre un proprio delta che come è possibile vedere è di -0,34 Veniamo allora al titolo dell' articolo. Cosa determina il cosiddetto skew? In altre parole, perché delle opzioni aventi lo stesso sottostante e scadenza dovrebbero inglobare una volatilità implicita diversa? Per le opzioni su titoli la questione è estremamente legata al leverage, ovvero quella caratteristica che implica il fatto che un' azione che cala di prezzo diventa più “rischiosa” e questo si riflette nella struttura dei prezzi delle opzioni corrispondenti ( tanto call che put ) indipendentemente dal fatto che queste siano ITM o OTM L' elemento leverage ha però poco senso se riferito ad opzioni sul mini S&P500, che in un range di 100 punti non da certo luogo a tele fenomeno, eppure come ho mostrato lo skew c'è eccome. L' economista Mark Rubenstein tra la fine degli anni '80 e l' inizio degli anni '90 si occupò del fenomeno, che come pochi sanno prima del crash del 1987 non era così accentuato. Si vedevano sì dei piccoli skew, ma non nell' ordine di quello che abbiamo visto ad esempio oggi. Le conclusioni dell' economista furono che a determinare lo Smile fosse proprio una sorta di Crash Fobia, ovvero la paura da parte dei traders che un crash come ad esempio quello dell' ottobre del 1987 potesse ripetersi. John Hull precisa che “ questa spiegazione è supportata da alcune verifiche empiriche. I ribassi dello S&P500 tendono ad essere accompagnati da un' accentuazione della pendenza dello Smile. Viceversa quando lo S&P500 aumenta, l' inclinazione dello Smile tende a diventare meno accentuata” Da quanto osservato possiamo concludere 2 elementi molto importanti per l' operatività pratica: 1 Gli Smiles di volatilità ( skew in questo caso) possono generare opportunità di creare delle strategie che offrono un vantaggio oggettivo. 2 La conformazione dello Skew di volatilità ci può dire qualcosa in merito al sentiment del mercato. Ovviamente come sempre, per guadagnare bisognerà pure azzeccare da che parte va il mercato, sennò la vedo dura...
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