La Dea Venere e il numero 5Nel sul libro più famoso, "I numeri Sacri nella Tradizione Pitagorica Massonica", Arturo Reghini , da buon toscano polemico quale era, ebbe a criticare alcune affermazioni di Matila Gizka ("Estetique della proportione" ; "il numero d' oro") che sulla base di un passaggio tratto da Nicomaco da Gerosia si spinse ad affermare che il numero 5 fosse dai pitagorici consacrato a Venere. Al dì la delle argomentazioni del Reghini, che in materia di storia Pitagorica resta a distanza di 100 anni la fonte più autorevole, vogliamo in questo articolo parlare dello stretto legame che esiste tra la sezione aurea ed il pianeta venere, che sin dall' antichità era ovviamente assimilato alla corrispondente divinità. Quando si tratta di certi argomenti, il rischio è sempre quello di partire con la fantasia ed è per questo che come sempre resteremo molto ancorati ai fatti, senza fare deduzioni. Il periodo si rivoluzione di venere è di 225 giorni, il che in rapporto alla terra ( 365 giorni) da un rapporto che si avvicina a 0.618 (365*0.618= 225.5). Questo fatto di per se non è in apparenza rilavante, perché si tratta di un risultato che potrebbe essere casuale. Nel fare l' operazione qui sopra però abbiamo senza accorgercene richiamato 3 corpi celesti: la Terra, Venere, ma anche il Sole, visto che i periodi di rivoluzione rispettivi sono appunto intorno all' astro centrale. Come noto gli antichi avevano (o forse prediligevano) una visione del cosmo geocentrica, per cui le congiunzioni tra venere e sole (come anche quelle tra mercurio e sole) venivano rilevate di due tipi: inferiore, quando il pianeta in questo caso venere si trovava tra la terra ed il sole sul piano di osservazione e superiori quando viceversa era il sole a trovarsi tra il pianeta e la terra. Diciamo subito che noi semplificheremo il tutto adottando una visione eliocentrica, ma ciò che rileva è che le congiunzioni inferiori del pianeta assumono le stesse geometrie di quelle che vedremo tra poco. Poniamoci dunque con l' aiuto delle effemeridi di Market Analyst sul sole ed osserviamo le ultime 5 congiunzioni eliocentriche terra-venere . La più recente è del 18 Agosto 2015 a circa 23° Acquario La precedente era datata 14 gennaio 2014 a 27° Cancro Andando ancora indietro troviamo la congiunzione precedente il 4 giugno 2012 a 13° Sagittario Continuiamo ad andare indietro fino alla precedente congiunzione che troviamo il 31 Ottobre 2010 a 9° Toro Ancora una congiunzione a ritroso e ci ritroviamo al 30 Marzo 2009 questa volta a 11° Bilancia Infine troveremo la sesta congiunzione a ritroso esattamente 8 anni prima il 18 Agosto 2007 a 25° Acquario Vediamo dunque che il Ciclo di 5 congiunzioni che si completa ogni 8 anni con la particolarità che ciascuna congiunzione avviene in una posizione avanzata di 144° rispetto alla precedente. Unendo le posizioni successive delle congiunzioni si ottiene il cosiddetto Pentagramma di Venere, che qui sotto riportiamo indicando la posizione delle congiunzioni recenti che abbiamo visto qui sopra. Il Pentagramma era il simbolo della scuola pitagorica e del suo rapporto con la sezione Aurea abbiamo già parlato a sufficienza. Il legame armonico tra le congiunzioni del sole ( visibile anche geocentricamente anche se un po' più complesso a causa dei due tipi di congiunzione che si ottengono con quel sistema) era come detto noto agli antichi.
Parlare di Pitagorismo è sempre difficile, visto che anche l' esistenza storica dello stesso Pitagora è tutt' altro che certa e gran parte del sapere Pitagorico - Platonico ( ma forse sarebbe meglio dire Greco in generale) potrebbe essere stato importato dall' Antico Egitto, quindi come sempre lasciamo la storia a chi se ne occupa in maniera seria e ci teniamo solo i fatti, ovvero l' esistenza di una sorta di "risonanza " planetaria tra la Terra e Venere nel loro movimento di rivoluzione intorno al sole che è in relazione funzionale di sezione aurea. Questo fatto si aggiunge a quelli che abbiamo già trattato e ribadisce il concetto che determinati rapporti matematici che regolano l' universo esistono da prima dell' uomo. E' abbastanza probabile che le conoscenze degli antichi, che per certi versi e in certe materie introspettive surclassano le nostre, non derivassero, come alcuni sincretisti di stampo New Age deducono a sproposito, da chissà quali incontri con esseri extraterrestri, ma da una osservazione obiettiva della Natura e delle sue Leggi seguita da una sopraffina capacità di riflessione e di speculazione interiore. Per tutti i veri Filosofi, che si chiamino Ermete Trismegisto, Pitagora o Platone l' uomo è una entità divina e dentro di se possiede la conoscenza di tutte le cose, quindi conoscere è ricordare ( Anamnesi) e lo studio della Natura è il mezzo più potente per riuscire in questo intento.
0 Comments
Leave a Reply. |
Categorie
Tutti
Archivio
Gennaio 2024
|