La prima volta che mi è capitato di collaborare con una società istituzionale in qualità di consulente ricordo che, dovendo inviare dei segnali operativi di cui la banca in questione avrebbe fatto l' uso che avrebbe ritenuto opportuno, mi ero comunque preparato un piano di money managment molto rigido, basato su un rischio costante ad operazione, nel caso avessero deciso di seguirli tutti. Quando consegnai questo piano, certo che sarebbe stato gradito ricevetti una brutta sopresa. Il tipo mi guardò e disse: che è sta roba? Per noi conta solo il VAR Definizione wikipedia: Il valore a rischio (conosciuto anche come value at risk o VaR) è una misura di rischio applicata agli investimenti finanziari. Tale misura indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un certo orizzonte temporale, solitamente 1 giorno, con un certo livello di confidenza, solitamente pari al 95% o 99% Chi fosse interessato a comprendere meglio come si calcola il VaR può leggere la voce di Wikipedia che è esaustiva, invece qui quello che preme sottolineare è un' altra cosa: il Var è un valore assoluto, non relativo. Si esprime in denaro e rappresenta in parole povere la massima perdita che potrebbe ragionevolmente verificarsi in un giorno per un dato investimento, ma anche ad esempio per una data strategia. Non faccio mistero del fatto che non amo gli indicatori statistici ( neanche se riferiti al rischio), tuttavia questa storia offre uno spunto di riflessione perchè consente di ampliare le possibilità in termini di gestione del rischio. Per spiegare meglio quello che voglio dire mi avvarrò di un esempio: supponiamo che un trader intraday “ di pancia” , per usare il termine coniato da Tony, si metta a fare scalping o anche intraday appunto con un mini dax e che giocoforza non ritenga di stoppare rigidamente in automatico, a causa del ben noto “nervosismo” che contraddistingue questo strumento. Ora mettiamo che per una folata di volatilità improvvisa il prezzo inizi a muoversi molto velocemente contro la posizione; il trader attende un ritracciamento per limitare i danni, ma una nuova ondata porta il prezzo molto lontano dalla parità e a questo punto è ufficiale: la posizione è “imputtanita” . In questi casi l' esitazione può essere fatale e velocemente una piccola posizione in perdita può diventare una grande perdita, con tutte le ben note conseguenze che sono state più volte descritte. Il mini Dax è un contratto che ha un controvalore di circa 50k Euro e il Dax è un indice che ha una escursione media del 2,5% al giorno, ma che in un passato non troppo remoto era del 5% , il che implica che non è così difficile che si possa fare appunto il 5% o il 7% in un giorno solo; è evidente che una tale escursione su un controvalore comunque così elevato comporta che la perdita in caso di situazione avversa del tipo descritto sopra può diventare molto importante, soprattutto nel caso in cui si decida di andare overnight, dove l' escursione potenziale diventa molto alta. Il primo rimedio a questo problema si chiama stop loss, e un modo per limitare l' impatto del rischio nel caso in cui vi sia necessità di rischiare molti punti è come sapete la riduzione delle sizes. Questo è il money managment tradizionale e lo conoscete già, è impeccabile non fa una grinza e non ho affatto intenzione di dire che non va bene, però..... C' è un però!! Se per limitare il rischio devi entrare con 1/10 di mini Dax, poi bisogna che prendi 100 punti di dax al giorno, oppure non guadagni niente... questo tanto per essere chiari. - Allora? Quale può essere la soluzione? - Esporsi poco, ma usare la leva. - Come? - Con le Opzioni - Sì, ma le opzioni sono difficili da capire, perdono il valore temporale, hanno la volatilità etc. - E' vero, ci vuole un minimo di sforzo per capirne il funzionamento, tuttavia è uno sforzo ripagato, perchè grazie a questo sforzo si potrà disporre di uno strumento molto importante da affiancare agli altri che già stai usando. L' utilizzo di strategie di opzioni, anche nel trading intraday, consente la possibilità di aprire delle posizioni in cui ci si espone solo con una parte del capitale ( 1/10 ad esempio) ma senza rinunciare alla leva, potendo contare su delta significativi. Torniamo all' esempio fatto in precedenza: Il nostro trader che faceva intraday sul dax, se si fosse trovato in difficoltà, ma in portafoglio anziché un future avesse avuto un' opzione, a questo punto avrebbe molte possibilità, ad esempio potrebbe vendere una seconda opzione con strike più alto riducendo le possibilità di guadagno, ma abbassando significativamente il rischio ed il breakeven point, oppure potrebbe provare a tenere la posizione se ha motivo di credere che parte del movimento sarà recuperato forte del fatto che anche se il dax dovesse perdere il 20% lui da perdere avrebbe solo il premio e per effetto del fatto che la scadenza è poniamo dopo un mese, parte di questo premio dovrà comunque essere quotata sotto forma di valore temporale. In altre parole il suo Var giornaliero sarà verosimilmente abbastanza basso, intorno alla metà del premio. Ora traduciamo questo in numeri: supponiamo che una opzione sul dax ATM con scadenza un mese valga 1500 euro, questo significa che verosimilmente comprando questa opzione la cosa peggiore che potrà accaderci oggi sarà di andare in perdita di 750 euro in caso di grosse escursioni contro e comunque più in generale qualsiasi cosa accada la cosa peggiore che potrà accadere sarà perdere 1500 euro tra un mese. Il fatto in se sarebbe fantastico, se non fosse che al momento dell' acquisto dell' opzione il punto di pareggio (a scadenza) è dato dallo strike price più il premio pagato e questo significa che se il prezzo non si muoverà a favore la posizione perderà col passare del tempo. Questo problema è innegabile, quindi come si può fare? Acquistando una call ITM e vendendo una OTM sarà possibile finanziarsi con il premio di quella venduta il valore temporale di quella comprata, rimanendo esposti solo per il valore intrinseco. In altre parole riferito all' esempio di prima Se il Dax è a 10000 e vogliamo andare al rialzo ad esempio potremmo comprare una call 9800 e vendere una 10200; il premio pagato sarà molto vicino a 200 punti di Dax ( 1000 euro) e il breakeven sarà in prossimità del punto in cui è stata aperta la posizione ( 10000). In questo modo sarà possibile fare trading discrezionale sul sottostante, mantenendo però un vantaggio innegabile: una esposizione estremamente ridotta, quale che sia il movimento del dax, infatti la cosa peggiore che potrà succedere sarà perdere 1000 euro dopo un mese se il prezzo si troverà sopra 10200, il che sarebbe vero anche col future... E il delta? Sicuramente sarà più lento... Ovvio, avremo un delta di circa il 30%, ma anche comprandone 3 e raggiungendo il grado di movimento del future, comunque saremmo esposti per 3000 euro in tutto e il Var giornaliero rimarrebbe comunque molto più basso rispoetto a quello che si avrebbe col future. Dove stà la fregatura? Intanto nei costi di transazione e nello spread delle opzioni, che comunque se si dispone di broker serio ( interactive brokers) e aggregatore di strategie ( sempre interactive brokers) rimangono assolutamente accettabili. Secondo e più importante anche il massimo guadagno sarà determinato e in nessun caso sarà possibile guadagnare più di 1500 euro dopo un mese. Ecco perchè si tratta di una strategia per coloro che sono abituati a muoversi su escursioni di prezzo limitate come appunto i traders intradays Chiariamo una cosa: le posizioni che vanno male devono essere chiuse generalmente IN PERDITA. Avere la possibilità di tenere una posizione per magari chiuderla sulla forza ( se si è al ribasso sulla debolezza) non significa dover portare a scadenza la strategia, cosa che dovrebbe accadere solo in casi rarissimi che comunque possono sempre presentarsi... chi fa trading discrezionale deve forse più degli altri saper gestire se stesso, questa strategia agevola il compito, ma bisogna mettersi in testa che se le posizioni vanno male bisogna cercare di uscirne magari nel migliore dei modi, ma prima possibile... Ricapitolando abbiamo parlato di un modo diverso di guardare alla gestione del rischio, anche nel trading discrezionale. Ci siamo riferiti alle opzioni come strumento che consente di tradare con una importante leva naturale mantenendo una esposizione bassa ed un Var molto contenuto, ideale per poter agire discrezionalmente. Abbiamo anche visto un tipo di spread che io apprezzo molto e che ho voluto condividere con chi ne comprenderà le potenzialità. E' bene ricordare una cosa importante e fugare ogni possibile equivoco: la suddetta strategia non fa guadagnare soldi, guadagnare dei soldi se farete bene trading ovvero sceglierete bene dove entrare e dove uscire, la strategia è solo il mezzo per fare trading con una gestione del rischio diversa da quelle che siete abituati a sentirvi raccontare, le quali restano in ogni caso valide e utili. Per il resto bisogna diventare bravi a leggere il mercato, altrimenti non si va lontano... Il nostro lavoro consiste essenzialmente in una sola cosa: prendere decisioni.
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